Lavare a mano, massimo 40°, muovere delicatamente senza strofinare, tirare o torcere.

Dopo un’ accurata pulizia a secco, che consiste in spolveratura con pennelli morbidi, sgommatura con gomme Wishab o gomme viniliche (non abrasive) e rimozione di eventuali concrezioni con l’ausilio di bisturi, la carta talvolta necessita di lavaggio.
Increduli? Già, anch’io reagii così quando ne venni a conoscenza.
Naturalmente, ça va sans dire, è opportuno procedere solo in caso di reale necessità.
L’acqua è uno dei solventi più potenti. Nel restauro della carta serve a disciogliere sostanze nocive e impurità, ad eliminare gore di umidità e macchie idrosolubili.
Ogni operazione per via umida è necessariamente preceduta da un test di solubilità delle mediazioni grafiche (colori e inchiostri, soprattutto se manoscritti); laddove vi sia il minimo rischio di perdita è impossibile procedere (personalmente non conosco fissativi davvero efficaci e reversibili).
Il lavaggio delle carte si effettua con acqua deionizzata ad una temperatura inferiore ai 40°. I tempi di immersione variano a seconda dei casi, a volte sono necessari più risciacqui.
Un foglio di tessuto non tessuto è un pratico supporto per maneggiare la carta bagnata (molto fragile!)
I bagni possono essere effettuati per immersione o a “pelo d’acqua” con l’aiuto di tavole galleggianti.
Una soluzione idroalcolica (acqua e alcool al 50%) spruzzata sulla carta prima del lavaggio può essere utile per favorire la penetrazione dell’ acqua tra le fibre di cellulosa.
Dopo il lavaggio, in presenza di acidità (pH inferiore a 7), si può effettuare un trattamento deacidificante con idrossido o bicarbonato di calcio, che innalza il livello di pH e conferisce una riserva alcalina, utile per prevenire attacchi acidi futuri.
In seguito all’asciugatura, che avviene su telai piani a temperatura ambiente, si procede con la ricollatura (metilcellulosa leggera) volta a ridare consistenza e a ridurre la capillarità delle carta, ripristinando la collatura originale, con ogni probabilità dispersa in acqua.
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17 February 2010 | Commenti: 0
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Laboratorio Di Restauro
Si eseguono interventi di restauro su LIBRI ANTICHI e MODERNI, PERGAMENE, STAMPE, MANIFESTI PUBBLICITARI e CINEMATOGRAFICI, FUMETTI, CARTE GEOGRAFICHE, PAPIER PEINTS, OGGETTI DI CARTA (SCATOLE, PARAVENTI, VENTAGLI, etc.)
Il laboratorio si è specializzato nel restauro di LIBRI DEL NOVECENTO, (prime edizioni, libri rari ed esauriti) con particolare cura nel recupero e mantenimento della veste editoriale originale.
(Quante meravigliose edizioni in brossura andate perse perché sostituite da “prestigiose” legature…)
I materiali e le procedure utilizzate si attengono al capitolato tecnico dell’ ICPAL (Ist. Centr. per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario) secondo una logica puramente conservativa.
Valentina Ferri
Non c’è Vascello che eguagli un Libro
Per portarci in Terre lontane
Né Corsieri che eguaglino una Pagina
Di scalpitante Poesia –
E’ un Viaggio che anche il più povero può fare
Senza paura di Pedaggio –
Tanto frugale è il Carro Che porta l’Anima dell’Uomo –
(Emily Dickinson)
Un libro è un insieme di fogli stampati o manoscritti delle stesse dimensioni cuciti insieme in un certo ordine e racchiusi da una copertina. Il libro è ancora oggi lo “strumento principe del sapere”. [Wikipedia]
La mia passione per i libri mi porta, dopo una decennale esperienza di libreria, ad interessarmi di restauro del libro.
Nel 2003 mi certifico addetta alla conservazione di manufatti cartacei.
Collaboro diversi anni con laboratori di restauro libri, stampe e restauro cartaceo in genere.
Nel 2009 apro il mio laboratorio: Libroaperto.
La mia è una ditta individuale, aperta a collaborazioni e scambi con altri professionisti del settore.