Restaurare i restauri

Non bastassero gli acciacchi del tempo, l’incuria dell’uomo, gli incidenti di percorso, spesso gli oggetti che mi arrivano sono stati manomessi da terrificanti tentativi fai-da-te di aggiustarli.
Al pari di un oggetto qualunque, il libro è quasi sempre soggetto ad interventi casalinghi. Facile, come cambiare la guarnizione di un rubinetto.
Scotch e Vinavil sono all’ordine del giorno, del resto pareva la soluzione migliore qualche decennio fa. Chi non ne ha fatto uso scagli la prima pietra.
Talvolta poi, con una creatività che forse erroneamente scambio per malagrazia, trovo, a tenere insieme due pagine o un dorso, scotch da pacco marrone o nastro da imballo con il nome di un azienda di trasporti scritto in rosso. Qualche volta del biadesivo, del nastro isolante nero (spesso sui fumetti, non so perché) o, tanto per gradire, l’ Attak!
Ma i casi più divertenti sono quelli usciti dalle mani di qualche improvvisato restauratore, qualcuno che, forse dopo aver letto un manualetto o estrapolato qualche frase da un forum di restauro, si procura i materiali “giusti”, carta e velo giapponesi, Tylose (benedetto sia comunque chi usa la metilcellulosa invece del Vinavil), senza avere evidentemente idea di come utilizzarli.
Ecco dunque pagine ricoperte di velo nel tentativo di camuffare le macchie, brachette di carta (giapponese quanto vi pare) per riagganciare una pagina che poi non si riesce più a sfogliare da tanto è rigida, toppe di carta larghe 5 cm per suturare un sottilissimo strappo…
Ma soprattutto, i ritocchi cromatici! Certe lacune verdognole uscite dal tentativo di imitare il colore della carta invecchiata, strati e strati di pastello per camuffare una macchia lasciata dallo scotch (appunto!) che fa l’effetto di fondotinta spalmato su un ematoma nero.
Insomma, per favore, non metteteci del vostro per complicarci la vita. Al limite, venite ad un corso! 🙂
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10 February 2013 | Commenti: 2
2 commenti
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1 Mauro Pellerito 11 February 2013 alle 09:23
Di mattina una lettura di questo tipo ci vuole proprio:-))))))), cmq aggiungerei, giusto per fare polemica :-))), che certe volte anche quando l’intervento è fatto da restauratori “veri” c’è da aver paura !!!!!! ciao
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2 valentina 11 February 2013 alle 13:59
Non osavo dire tanto… più che altro voglio sperare che non si tratti di restauratori “veri”… 🙂
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Laboratorio Di Restauro
Si eseguono interventi di restauro su LIBRI ANTICHI e MODERNI, PERGAMENE, STAMPE, MANIFESTI PUBBLICITARI e CINEMATOGRAFICI, FUMETTI, CARTE GEOGRAFICHE, PAPIER PEINTS, OGGETTI DI CARTA (SCATOLE, PARAVENTI, VENTAGLI, etc.)
Il laboratorio si è specializzato nel restauro di LIBRI DEL NOVECENTO, (prime edizioni, libri rari ed esauriti) con particolare cura nel recupero e mantenimento della veste editoriale originale.
(Quante meravigliose edizioni in brossura andate perse perché sostituite da “prestigiose” legature…)
I materiali e le procedure utilizzate si attengono al capitolato tecnico dell’ ICPAL (Ist. Centr. per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario) secondo una logica puramente conservativa.
Valentina Ferri
Non c’è Vascello che eguagli un Libro
Per portarci in Terre lontane
Né Corsieri che eguaglino una Pagina
Di scalpitante Poesia –
E’ un Viaggio che anche il più povero può fare
Senza paura di Pedaggio –
Tanto frugale è il Carro Che porta l’Anima dell’Uomo –
(Emily Dickinson)
Un libro è un insieme di fogli stampati o manoscritti delle stesse dimensioni cuciti insieme in un certo ordine e racchiusi da una copertina. Il libro è ancora oggi lo “strumento principe del sapere”. [Wikipedia]
La mia passione per i libri mi porta, dopo una decennale esperienza di libreria, ad interessarmi di restauro del libro.
Nel 2003 mi certifico addetta alla conservazione di manufatti cartacei.
Collaboro diversi anni con laboratori di restauro libri, stampe e restauro cartaceo in genere.
Nel 2009 apro il mio laboratorio: Libroaperto.
La mia è una ditta individuale, aperta a collaborazioni e scambi con altri professionisti del settore.